ORMONI ANDROGENI E STEROIDI ANABOLIZZANTI

Gli steroidi anabolizzanti (AS) sono strettamente correlati agli ormoni sessuali maschili e sono le sostanze più frequentemente utilizzate dagli atleti per aumentare le performance sia negli sport professionisti sia in quelli amatoriali (è stato stimato che tra il 3-11% circa degli adolescenti americani ha usato steroidi androgeni come anabolizzanti secondo i dati Merck).

 

Gli ormoni maschili o androgeni sono responsabili dei caratteri sessuali primari e secondari durante pubertà e adolescenza. Questi ormoni hanno effetti anabolici come un’aumentata velocità di crescita di muscoli e ossa. Gli androgeni stimolano la produzione di globuli rossi nel sangue, un aumento della conduzione degli stimoli a livello delle cellule nervose e intervengono nel riparo dei danni muscolari che avvengono durante sforzi fisici intensi o successivi a traumi.

 

Testosterone

Il principale ormone sessuale maschile, il testosterone, è prodotto da cellule presenti nei testicoli. 

Il testosterone è dunque un ormone prodotto dal nostro organismo, ma può anche essere utilizzato come farmaco o impropriamente per migliorare le prestazioni in molti sport, come prodotto anti-invecchiamento o per aumentare il desiderio sessuale. Precursori, derivati e metaboliti del testosterone sono utilizzati come steroidi anabolizzanti.

 Modifiche sintetiche di queste molecole ne hanno trasformato alcune proprietà rendendole più solubili e capaci di rimanere più a lungo nell’organismo, aumentando le proprietà anabolizzanti e minimizzando le proprietà androgene del testosterone.

Perciò, gli steroidi anabolizzanti come il nandrolone hanno un effetto anabolizzante massimo e limitata azione androgena sui caratteri sessuali secondari.

Ciononostante provocano frequentemente mascolinizzazione nelle donne (acne deturpante, 40–54% delle utilizzatrici) e femminilizzazione negli uomini (ginecomastia, 30% circa degli utilizzatori).

 

Steroidi anabolizzanti nello sport

L’uso degli AS nel mondo sportivo è molto diffuso e può prolungarsi durante tutta la carriera dell’atleta.

Il testosterone agisce anche sul cervello portando ad un aumento di aggressività, di motivazione e di determinazione.

L’assunzione di AS, per esercitare effetti benefici sulle prestazioni fisiche, deve essere sempre associata ad un allenamento molto intenso.

Questo effetto è dovuto all’azione di un altro ormone: il cortisolo. La sintesi del cortisolo (che ha una potente azione anti-infiammatoria) da parte del nostro organismo aumenta con l’esercizio fisico contribuendo, così, a contrastare i processi infiammatori che si accompagnano ai danni muscolari che si producono durante l’allenamento.

Negli atleti che interrompono l’assunzione di steroidi anabolizzanti per lunghi periodi, il cortisolo contrasta gli effetti degli AS e la forza e massa muscolare diminuiscono rapidamente per i suoi effetti catabolici a livello dei muscoli. Questi fenomeni possono avere gravi ripercussioni sugli atleti che si accorgono di avere meno forza e massa muscolare, cadendo in depressione.

Spesso, per contrastare questi disturbi dell’umore, gli atleti ricorrono a sostanze d’abuso come psicostimolanti (come ad esempio amfetamine, cocaina, alcol; vedi stimolanti).

L’euforia, l’aggressività, il cambiamento del comportamento che ne consegue diminuisce la sensazione di fatica durante l’allenamento e può contribuire all’insorgere di fenomeni di dipendenza dagli psicostimolanti e può favorire la ripresa dell’utilizzo d AS.

 

Effetti avversi

Le alte dosi di steroidi anabolizzanti per migliorare le prestazioni sportive possono indurre gravi effetti avversi e provocare danni irreversibili in alcuni organi. Gli effetti più comuni dell’uso di AS per lunghi periodi sono una ridotta fertilità, la ginecomastia negli uomini e mascolinizzazione (come ad esempio irsutismo, cambiamento della voce, acne) nella donna.

Negli adolescenti si può avere arresto della crescita a causa della chiusura precoce delle epifisi. In entrambi i sessi frequenti effetti avversi sono ipertensione, aumento dei livelli di colesterolo nel sangue, arteriosclerosi, tutti fattori che concorrono ad aumentare il rischio di incorrere in infarti ed ictus.

Altri effetti collaterali sono a carico del fegato, come ittero, disfunzioni epatiche, alterazione del sistema della coagulazione.

Inoltre è stata descritta un’aumentata frequenza di stiramenti, strappi e rotture muscolari e tendinee.

È stato dimostrato che gli AS hanno effetti importanti sulla funzione del sistema nervoso centrale, determinando disturbi comportamentali e psichiatrici, quali aumento di aggressività, turbe dell’umore, psicosi, depressione, tendenza al suicidio, paranoia, allucinazioni e deliri, reazioni violente, dipendenza psicologica.

 

In particolare dopo assunzione di AS si distinguono:

  • effetti precoci: euforia e altri cambiamenti dell’umore; si nota un aumento dell’autostima, cioè della fiducia in se stessi, dell’energia ed un incremento dell'entusiasmo e della motivazione. Diminuisce la stanchezza, migliora la capacità di sopportazione del dolore e compare insonnia. La libido spesso è aumentata; collera, agitazione e irritabilità sono sempre presenti
  • effetti dopo alte dosi: si nota perdita dei freni inibitori e mancanza di giudizio, con umore instabile e maniacale;
  • effetti dopo un periodo prolungato: si sviluppa la cosiddetta rabbia da steroidi o ‘Roid rage (assonanza di road rage che invece descrive l’aggressività degli automobilisti) si manifesta quando i comportamenti aggressivi aumentano fino a sfociare nella violenza, ostilità, comportamento antisociale. Questa rabbia può portare ad azioni molto pericolose quali tentati suicidi od omicidi. L’uso prolungato può portare anche allo sviluppo di malattie croniche lunghe, molto fastidiose e dolorose, difficili da curare a livello della prostata fegato, cuore.

Conclusioni

Prima che gli AS venissero pesantemente introdotti nel mondo dello sport, gli atleti avevano un rischio minore di sviluppare malattie come diabete, ipertensione e una ridotta mortalità per eventi cardiovascolari rispetto al resto della popolazione.

L’avvento dell’uso di AS tra gli atleti ha cambiato radicalmente questa tendenza; è stato, infatti, dimostrato da uno studio finlandese che gli atleti che hanno assunto AS durante la loro carriera sportiva hanno un tasso di mortalità cinque volte più alto rispetto alla popolazione di controllo e che la causa maggiore di morte sono eventi cardiovascolari. 

Inoltre, l’uso di alte dosi di AS per un lungo periodo è associato a diversi effetti avversi provocando seri disturbi del comportamento, patologie psichiatriche, aumento del rischio cardiovascolare.

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