Per calcolare la frequenza cardiaca massima teorica si usa, da diversi anni, la formula di KARVONEN dal nome dello studioso finlandese che per primo la elaborò. Secondo questa regola la frequenza cardiaca massima teorica si calcola sottraendo a 220 la propria età.

 

Fc max = 220 -etÀ (anni)

 

Il calcolo è piuttosto semplice e la formula si ricorda facilmente. Tuttavia si tratta di una regola generale, non certo priva di errore, calcolata a partire dalla media di popolazione. Alcuni studi hanno dimostrato l'esistenza di una importante variabilità interindividuale della frequenza cardiaca massima che può arrivare sino al 10-15% (±20 battiti al minuto). Inoltre, la formula di Karvonen sovrastima la FCMax nelle donne.

Calcolo frequenza cardiaca massima

Negli ultimi anni è stata introdotta una nuova relazione tra frequenza cardiaca ed età, scoperta dallo studioso giapponese Hirofumi Tanaka durante uno studio condotto all'Università di Boulder, Colorado. L'omonima formula è leggermente più complessa della precedente ma anche più precisa.

 

Fc max = 208 - 0.7 * età

Secondo tale regola la frequenza cardiaca massima teorica si calcola sottraendo a 208, il prodotto della costante 0,7 per l'età espressa in anni. Oppure, esprimendo il concetto in altri termini: la frequenza cardiaca massima teorica si ottiene sottraendo a 208 il 70% della propria età.

 

Bisogna ricordare che in entrambi i casi, si ottiene un valore indicativo, utile per i principianti, ma troppo generico per i professionisti o per gli agonisti in genere. L'unico modo per calcolare la frequenza cardiaca massima reale è quello di sottoporsi ad un test massimale.

Un test massimale è una prova che porta l'individuo ad un livello di intensità lavorativa massimale dove la fatica o la comparsa di sintomi impediscono un ulteriore incremento di intensità. Questo tipo di test è controindicato nella popolazione sedentaria, nei soggetti anziani e/o portatori di patologie importanti.

 

Un soggetto allenato, durante una prestazione sportiva particolarmente intensa raggiunge facilmente la propria frequenza cardiaca massima, mentre un non allenato tende a rallentare prima a causa dello scarso grado di allenamento.